Archivi categoria: Appuntamenti

Aggiornamenti mensili su i prossimi appuntamenti

UNDERLINE_AVAMPOS7I CULTURALI

Conferenza stampa prima edizione

Lunedì 26 giugno 2023 presso lo spazio Dilà, è stato presentato il programma della prima edizione di Underline_Avamps7i Culturali. Un festival organizzato interamente da under 25 e che abbraccerà la città di Torino dal 7 al 9 luglio 2023. I luoghi interessati sono Casa Fools, Cecchi Point – Casa del quartiere di Aurora, Cubo Teatro – Off Topic, Corso Farini, Viale Ottavio Mai e il Giardino Pellegrino.

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RIEMERSIONI PALERMITANE: UN’ULTIMA SERA A CONFORMAZIONI 2023.

SCIARA GENESI – SALVATORE ROMANIA & LAURA ODIERNA; ROSSO – DANILO SMEDILE

«Pure, durante le belle notti d’estate, le stelle splendevano lucenti anche sulla sciàra, e la campagna circostante era nera anch’essa, come la lava» Giovanni Verga, Rosso Malpelo, Tutte le novelle, Torino, Einaudi, 2015

Gli spirti umidi e frizzanti di una primavera ancora agli albori hanno avvolto la serata finale della settima edizione del Festival Conformazioni che quest’anno ha ammaliato Palermo dal 21 al 30 aprile 2023. A concludere  la Kermesse di danza contemporanea,  diretta dal Coreografo e danzatore Giuseppe Muscarello, due lavori imperniati su un  rapporto intimo con il territorio di provenienza: la Sicilia. A fare da sfondo è lo Spazio Franco presso i Cantieri Culturali alla Zisa.  

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INTERPLAY – FESTIVAL INTERNAZIONALE DI DANZA CONTEMPORANEA

CONFERENZA STAMPA 23ESIMA EDIZIONE

Giovedì 11 maggio, presso la Sala della Musica del Circolo dei Lettori di Torino, ha avuto luogo la Conferenza stampa del Festival Interplay. La kermesse inizierà il 23 maggio per poi proseguire fino al 10 giugno 2023. In totale le creazioni saranno ben venticinque, sette  delle quali in prima nazionale. Ad ospitare le performances otto luoghi tra teatri e spazi multidisciplinari. Dalla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani la scena si sposterà all’interno dell’incantevole cornice di Villa Rey passando dalla Lavanderia a Vapore, dall’Imbarchino, dal Teatro Astra, dagli spazi di Via Baltea e da altre location ancora. Un programma ricco di proposte italiane e internazionali che indaga la scena contemporanea mantenendo alta l’attenzione nei confronti del futuro.  

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FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI

CONFERENZA STAMPA 28ESIMA EDIZIONE

Il Festival delle Colline Torinesi, uno degli appuntamenti più attesi dalla città di Torino, tornerà dal 14 ottobre al 15 novembre, mantenendo la veste  autunnale che ha assunto negli ultimi anni. Il festival, nato nel lontano 1996, ogni anno si ripropone come un momento in grado di far riflettere sul contemporaneo. Ciò avviene, da quasi 30 anni, sotto l’instancabile e appassionata  direzione di Isabella Lagattolla e Sergio Ariotti.

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FESTIVAL CONFORMAZIONI 2023, CONFERENZA STAMPA

“ConFormazioni” ovvero la  primavera performativa palermitana

Martedì 28 marzo 2023 si è svolta a Palermo, nella cornice dello Spazio Franco presso i Cantieri Culturali alla Zisa, la conferenza stampa del Festival ConFormazioni, arrivato alla sua settima edizione.

Il Festival di danza e linguaggi contemporanei tornerà a Palermo dal 21 al 30 aprile 2023. Una versione allargata dell’ormai conosciuta azione che vede alla direzione artistica Giuseppe Muscarello e a quella organizzativa Danila Blasi: a precedere il festival ci sarà un’anticipazione in collaborazione con Scena Nostra, rassegna dello Spazio Franco dedicata alle creazioni contemporanee.

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CONFINI/SCONFINAMENTI – PRESENTAZIONE DELLA 27ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLE COLLINE

Giovedì 30 giugno, nel suggestivo contesto della Fondazione Mertz, tra grandi spazi vuoti ed opere d’arte, il Festival delle colline torinesi ha presentato il programma della sua 27esima edizione, che si svolgerà dall’11 ottobre al 6 novembre 2022. Dalla scorsa edizione infatti, il festival è diventato un vero e proprio festival d’autunno, come ha rimarcato anche il direttore artistico Sergio Ariotti, durante la conferenza di presentazione

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OUT OF THE BLUE – STAGIONE 2022-2023 TEATRO STABILE TORINO

C’è un’attività estiva che trovo particolarmente piacevole: pregustare le gioie invernali, sfogliando le stagioni dei teatri che frequenterò.
A grandi linee dunque, vediamo cosa ci propone il Teatro Stabile di Torino per la stagione 2022/2023. 

Out of the blue. 

Una stagione dall’anima ibrida, che sa porsi nel solco della tradizione, ma con uno sguardo attento al presente. Valerio Binasco e la sua ciurma quest’anno decidono di puntare più a un teatro d’impegno, di indagine critica, che sul puro e semplice intrattenimento.

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FEDRAH O LA SPIETÀ DELL’AMORE;– PICCOLA COMPAGNIA DELLA MAGNOLIA IN BILICO TRA SARAH KANE E GLI AGNELLI

Sul palco dell’OFF TOPIC, all’interno della stagione di Fertili Terreni Teatro va in scena FEDRAH o la spietà dell’amore. Un lavoro della Piccola Compagnia della Magnolia realizzato con la collaborazione di Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. La regia e il testo sono a firma di Michele di Mauro che recentemente abbiamo potuto apprezzare nei panni di Bottom nel Sogno di una notte di mezza estate al Teatro Carignano.
Sul palco Giorgia Cerruti veste i panni di Fedrah e il suo sodale Davide Giglio è un depresso e annoiato Ippolito; a loro si aggiunge Francesca Cassottana, una sexissima lasciva Strofe, figlia di Fedra di primo letto.

Ph. Elvis Flanella
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PRIMO AMORE – LA STAGIONE 2021-2022 DEL TEATRO STABILE DI TORINO

7 Luglio, Piazza Carignano è assolata. Stamattina il Teatro Stabile di Torino, all’interno del Carignano presenterà la nuova stagione per l’anno 2021-2022. Non posso nascondere una certa ansia: temo che sarà una stagione sottotono, alla buona, un rattoppo per i danni inferti dalla pandemia al mondo della cultura.

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Voci dall’Universo, installazione di Davide Livermore e Gep Cucco, inaugura Uni-Verso – Un osservatorio permanente sulla contemporaneità

18 Maggio. Sono le 14,30 di un pomeriggio assolato e l’aula magna della Cavallerizza è costellata da occhi brillanti, i volti, spezzati dalle mascherine nascondono sorrisi: è palpabile la gioia di rincontrarsi in presenza in questi tempi così incerti.

L’occasione? Un’istallazione multimediale co-firmata da Davide Livermore, cantante lirico oltre che regista d’opera e di prosa di fama internazionale e Paolo Gep Cucco, musicista, direttore creativo entertainment designer. Entrambi torinesi, costituiscono un sodalizio artistico che colleziona spettacoli di successo da ormai dieci anni. Se Livermore, con la sua attenzione alla parte musicale dell’opera, è l’orecchio, Gep Cucco che si occupa maggiormente della parte visiva è più l’occhio. L’uno legato al mondo del teatro musicale e della musica classica, ma di vedute ampie ed eclettiche, l’altro che invece affonda le sue radici nella musica pop.

L’istallazione multimediale, dal titolo “Voci dall’universo”, che sarà visibile nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino, in via Giuseppe Verdi 8, s’inserisce e inaugura la rassegna indetta proprio dall’Università , UniVerso. Si tratta di una serie di iniziative (dibattiti, reading, performance, interviste) che hanno come obiettivi: offrire spunti di riflessione sulla contemporaneità con uno sguardo multidisciplinare in cui scienze umanistiche e cosiddette scienze dure si trovano a dialogare, rinsaldare i legami tra luoghi di studio e territorio, e far sì che i muri accademici diventino di nuovo osmotici, permeabili.

Facciamo uno zoom sull’opera, Voci dall’universo, dunque. Entrando nel cortile del Rettorato ci troviamo davanti a un totem digitale: uno schermo rettangolare che si estende verso l’alto. Alle estremità troviamo un QRcode. Smartphone alla mano e inquadriamolo, sul telefono ci apparirà la schermata di un citofono e la domanda “In che anno fu formulata la teoria della relavità?.” Intanto sul grande led vediamo la terra dallo spazio. Selezionando la risposta esatta, il globo lascia spazio ai giovani attori della scuola di recitazione “Mariangela Melato” di Genova che leggono testi selezionati dagli studenti dell’Università. Parole di grandi scrittori – drammaturghi e musicisti, (da Alda Merini a Domenico Modugno). La lettura è disturbata da interferenze, solo se quattro fruitori interagiscono contemporaneamente, le interferenze spariscono. Questo ha un forte significato simbolico, spiegano gli stessi artisti, infatti la comunicazione funzione solo stando assieme. Anche la scelta di fare leggere giovani attori è fortemente voluta: l’opera infatti è fatta per far parlare gli studenti.

Nell’occasione di quest’inaugurazione, Livermore e Gep Cucco hanno poi tenuto una lectio in cui hanno brevemente ripercorso le tappe principali della loro collaborazione. Numerosi e stimolanti i temi trattati: fra tutti il rinnovamento del linguaggio teatrale grazie all’uso delle tecnologie sulla scena. Va ricordato infatti, che il duo ha firmato ben tre prime alla Scala: Attila nel 2018, Tosca nel 2019, e  A riveder le stelle, lo spettacolo che a causa del covid ha aperto la stagione scaligera del 2020. Tre spettacoli fortemente innovativi.

Ai due va il merito di aver reso cinematografica e televisiva l’opera teatrale. Come ben spiegano, quando l’opera va in tv non può essere ripresa con camera fissa, sarebbe troppo noioso. Dice Livermore: “utilizzo il palco scenico come se fosse una macchina da presa, sposto i punti di vista. Utilizzo i led, non in modo didascalico, ma in modo narrativo.” Questo è lampante in una sua recente Aida in cui durante l’aria di Radames Celeste Aida, anziché rivedere apparire il tenore sul led vediamo proprio Aida, evocata dall’amato che sogna, in un deserto che strizza l’occhio a Sergio Leone. Teatro e cinema nei lavori di Livermore e Gep Cucco si fondono e si nutrono a vicenda, l’approccio multidisciplinare è fondativo.

Non poteva mancare l’annosa questione degli allestimenti contemporanei, più o meno fedeli alle ambientazione dei libretti. È lo studio approfondito che permette di fare uno spettacolo contemporaneo. Verdi regge di più le dislocazioni, perché il compositore usava luoghi e tempi come pretesti per parlare della sua contemporaneità e per aggirare la censura. Puccini invece non andrebbe mai rimaneggiato, perché è la musica stessa a indicare le scelte registiche. “Puccini,” afferma Livermore “ha inventato il cinema – in partitura si sentono porte che si aprono, la chiave che gira nella serratura. È un grandissimo narratore. La grande differenza con Verdi? Verdi usa una storia per dire altro, Puccini vuole raccontare proprio una storia ben precisa. La bohème non può essere spostata da Parigi.”

La lezione è accesa, nei due si avverte il grande amore per la cultura e la voglia di divertirsi di essere irriverenti. L’arte infatti dev’essere sempre rischiosa. Se non si assume il rischio di parlare e incidere nella contemporaneità perde il senso di esistere. Insomma Livermore e Gep Cucco sono due che non la mandano a dire, e scherzando tra di loro, passando dal pop alla musica classica si sente che la cultura non è parte delle loro vite: è la loro vita. A noi studenti lanciano il compito di far sì che, come diceva Gustave Mahler, tradizione sia custodire il fuoco, non adorare le ceneri.