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5 REALTÀ TORINESI IN VERSIONE ONLINE CHE VI CONSIGLIAMO

In questo periodo difficile di crisi economica e sanitaria e di distanziamento sociale, il mondo della cultura si è raccolto attorno al dibattito sul rapporto tra spettacolo dal vivo e nuovi media. Sembra evidente che il teatro possa accadere solo ed esclusivamente in presenza del pubblico. Eppure è stata proprio la cultura a tenere compagnia a tutti in questi giorni solitari. Noi universitari siamo ormai a casa da oltre due mesi e fremiamo all’idea di tornare ad inebriarci di quel meraviglioso campo magnetico che si crea nei teatri. Tuttavia abbiamo trovato conforto nel vedere che anche in questa drammatica situazione artisti e teatri, ognuno a suo modo, stanno facendo sentire il loro essere vivi e scalpitanti. Quale che sia il punto di vista riguardo allo slittamento nel mondo digitale, vi consigliamo cinque realtà torinesi che hanno pensato a modi alternativi per affrontare la chiusura, chi rendendo disponibili i propri spettacoli in streaming, chi provando a riflettere più a fondo sulle possibilità di nuovi e vecchi mezzi.

1. FACCIAMO LUCE TUTTI INSIEME

Ben sei delle principali istituzioni culturali torinesi si sono unite in questo progetto strutturato in due giornate. La Venaria Reale, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, il Teatro Regio Torino, la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, il Teatro Concordia – Fondazione Via Maestra – Venaria Reale hanno deciso di dedicare al pubblico una serie di concerti, letture e performance teatrali registrate, proposte in diretta streaming dalla Galleria Grande della Reggia di Venaria. Il primo appuntamento è purtroppo già passato, ma siamo ancora in tempo a seguire il secondo.

QUANDO: domenica 10 maggio 2020 dalle ore 17
DOVE: sulle pagine social delle sei realtà coinvolte oppure a questo indirizzo (dove troverete anche tutte le informazioni più dettagliate e il programma)

Tutte e sei le realtà stanno inoltre costantemente aggiornando i profili social con piccole iniziative ed approfondimenti. In particolare, il Teatro Regio sta portando avanti il progetto #operaonthesofa, con il quale vengono condivisi i video delle prove generali di alcune prestigiose produzioni del teatro, disponibili nella playlist youtube qui. Per non parlare della riconversione della propria sartoria alla produzione di mascherine: circa 2000 alla settimana, in dotazione gratuita alla Protezione Civile!
Il Teatro Stabile invece porta avanti l’iniziativa #stranointerludio, per tenere vivo il rapporto con il proprio pubblico attraverso una serie di clip con protagonisti artisti amati (tra cui il direttore artistico Valerio Binasco) sul tema dell’intimità di un gesto quotidiano quale quello della cucina. Tutte le clip, in aggiornamento giornaliero, sono disponibili qui.

2. BE UNHAPPY! A CASA

Anche Fertili Terreni Teatro – che unisce A.C.T.I. Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Tedacà e Il Mulino di Amleto, nei tre spazi Teatro Bellarte, Cubo Teatro e San Pietro in Vincoli Zona Teatro – non si è scoraggiato e ha deciso di rendere disponibile la sua stagione Be Unhappy! in streaming, ripensandone il cartellone. Ogni titolo è disponibile per una settimana, fino al 31 maggio.

QUANDO:  dal 31 marzo al 31 maggio
DOVE: sul loro sito (dove troverete anche tutte le informazioni più dettagliate e il cartellone)

3. INTERPLAY 20/20 DIGITAL

Interplay (Mosaico Danza), il festival internazionale di danza contemporanea che festeggia quest’anno il suo ventesimo anniversario, ha fatto una scelta coraggiosa: metà festival si terrà comunque, in formato digital attraverso live streaming nel periodo annunciato (dal 20 al 30 maggio) e l’altra metà è posticipata tra settembre e novembre. Il calendario del festival sarà rispettato il più possibile, tra talenti italiani e stranieri, ed arricchito da interviste, incontri con artisti, giornalisti ed esperti ed altri contenuti digitali. Gli spettacoli saranno trasmessi nella loro interezza, molti ripensati per adattarsi meglio al nuovo medium. L’idea alla base di questa scelta è sì quella di rivolgersi al pubblico affezionato che sente la mancanza dello spettacolo dal vivo, ma allo stesso tempo quella di far appassionare – tramite questa modalità di fruizione alternativa e certamente facilmente accessibile – anche coloro i quali non si sono mai avvicinati a questo mondo.

QUANDO: dal 20 al 30 maggio, a partire dalle ore 21
DOVE: sulle pagine Facebook e Instagram così come sul sito (dove troverete anche tutte le informazioni più dettagliate e il programma)

4. MICHELE DI MAURO / MARCIDO MARCIDORJS

Sia Di Mauro – che a causa dell’emergenza ha dovuto interrompere le repliche dell’Arlecchino servitore di due padroni per lo Stabile – che lo storico gruppo teatrale dei Marcido hanno deciso di non fermarsi e di sperimentare forme alternative per “condividere un po’ di bellezza” e sentirci tutti meno soli.
Michele Di Mauro ci porta nella sua Isola che c’è: “un Luogo, un appuntamento quotidiano […] dove incontrarsi senza maschere né mascherine.” Dalla sua casa a San Mauro Torinese, condivide con noi delle pillole d’attore, letture di brani teatrali e letterari.
E tali sono anche le Letture per una buona sosta di Marcido Marcidorjs, che ha scelto di non mettere in isolamento le sue “Voci” e continuare a raccontare, in un viaggio attraverso i secoli, da Esopo a Montale.

QUANDO: tutti i giorni e sempre disponibili
DOVE: sul profilo Facebook di Michele Di Mauro e sulla pagina di Marcido Marcidorjs.

5. FUORI QUADRO – AIACE E TPE

L’ultima proposta ci riguarda più da vicino, in quanto patrocinata dal DAMS di Torino. Grazie all’incontro tra l’associazione AIACE e il Teatro Piemonte Europa, il cinema e il teatro si confrontano per riflettere sugli scambi tra i due medium. Il primo di due incontri omaggerà i 100 anni dalla nascita di Federico Fellini, dialogando attorno allo spettacolo Giulietta – in cartellone TPE e rinviato a causa dell’emergenza –  e il film del regista riminese Giulietta degli spiriti.
L’incontro tra le due realtà è piuttosto singolare ed interessante, se pensiamo che Valter Malosti si è dichiarato fin da subito contrario alla trasmissione in streaming degli spettacoli in cartellone. Il direttore artistico del TPE è stato invece propenso ad una riflessione più ampia sul teatro e sui mezzi, rivolgendo lo sguardo in primis ad una rivalutazione della radio: per gli abbonati ha infatti reso disponibili alcuni radiodrammi.

QUANDO: martedì 12 maggio alle ore 18
DOVE: sulla piattaforma Zoom a questo indirizzo con le seguenti credenziali:
Meeting ID: 972 0327 7931
Password: 562842

Ada Turco

FDCT23 – AIACE

In conclusione al Festival delle Colline Torinesi è andato in scena il 22 giugno alle Lavanderie a Vapore di Collegno Aiace, testo classico di Sofocle rivisitato da Linda Dalisi e interpretato dall’attore ivoriano Abraham Kouadio Narcisse (Aiace), da Michelangelo Dalisi (Odisseo) e dall’attrice francese Estelle Franco (Dea Atena e Tecmessa).

Dopo la morte di Achille, al nono anno della guerra di Troia, le sue armi vengono ereditate da Odisseo. Aiace, il guerriero più forte tra gli Achei, secondo, un tempo, solo al Pelìde, in seguito a questa decisione, perde il senno. Preso dall’ira e ispirato da Atena, la protettrice di Odisseo, uccide tutto il bestiame greco, convinto che siano i suoi compagni, ma l’indomani, resosi conto dell’errore e della follia decide di salvare il proprio onore, davanti agli dei e ai Greci, suicidandosi. 

Prima del compiersi del gesto estremo si susseguono una serie di riflessioni sulla condizione umana: dalla follia alla soggiogazione dagli dei; dall’onore al rispetto delle tradizioni; dal ricordo dell’infanzia al rispetto dei padri. 

Il supporto visivo tramite tre proiettori che, letteralmente, proiettano su teli illusioni, sogni, speranze, paure, sangue nel mare ecc…, è particolarmente efficace poiché dà spazio all’interiorità e ai sentimenti dei protagonisti e trova il culmine nel finale, con l’ultima proiezione: Aiace, suicida, si trasforma in centauro.

Aiace prima di tutto, racconta una storia di estraneità, che è culturale, ideologica, temporale, personale. Questo elemento esiste su due differenti piani. Uno è radicato nel testo sofocleo stesso e viene arricchito in seconda istanza dalla presenza in scena di tre attori, provenienti da Costa d’Avorio, Francia e Italia, che parlano lingue diverse. Quello che potrebbe essere un punto di contatto, la lingua, sembra essere, invece, una barriera insormontabile: Aiace, ormai impazzito, non riesce nemmeno più a spiegarsi. Non riesce a esprimere i motivi per cui dovrebbe meritare le armi e Odisseo, dall’alto della sua condizione di forza e della sua arroganza, si rivolge direttamente al pubblico per sottolineare questa mancanza linguistica (Aiace/Abraham sta parlando nella sua lingua madre). Un’estraneità che si risolve in incomunicabilità, ma anche in estraneità da se stessi. La dea Atena infatti annebbia la mente di Aiace che non si riconosce più e tutte le certezze che aveva acquisito in vita scompaiono all’improvviso, lasciando spazio solo al dubbio, al rimorso, al disonore e alla consapevolezza di non poter cambiare in alcun modo il proprio triste destino.

Odisseo sembra solamente uno scaltro arrivista, ma quando entra in contatto con la sua dea protettrice compatisce la sorte del povero Aiace: «Nonostante mi sia nemico, ho pietà per quell’infelice, per la tremenda sciagura cui si trova aggiogato: nella sorte di lui trovo riflessa anche la mia». Ritiene infatti che la debolezza e l’errore siano condizioni che possono diventare di chiunque.

Il ruolo dei proiettori diventa particolarmente rilevante in unione alla musica e alla danza, poiché serve a sottolineare come le paure e i sogni delle persone, pur lontane per cultura o stato sociale, possano essere gli stessi. Aiace si sente inadeguato, deriso e disorientato in un mondo che non riconosce più, privo di tradizione ed onore, e sogna solo di poter tornare bambino e di potersi tuffare nel mare a gareggiare ancora con Achille. L’energia/L’empatia che viene trasmessa dall’esibizione deve far scattare l’allarme, accendere una lampadina: tutti possiamo essere Tecmessa, Atena, Odisseo e Aiace; tutti si possono trovare nelle stesse loro situazioni, ed è bene ricordarsi di non giudicare troppo in fretta, di andare oltre ai pregiudizi e a puntare subito il dito, che sia un amico, il tuo vicino di casa, uno straniero.

Il Festival delle Colline Torinesi arriva qui, con Aiace, alla conclusione della 23esima edizione riaffermando l’importanza delle arti e del teatro. Parafrasando una frase attribuita a Francis Scott Fitzgerald: «Questa è la parte più bella di tutto il teatro [orig. di tutta la letteratura]: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno. Tu appartieni».

di Linda Dalisi e Matteo Luoni

regia Linda Dalisi

con Abraham Kouadio Narcisse, Michelangelo Dalisi, Estelle Franco

scene Giuseppe Stellato

costumi Graziella Pepe

suono e musiche Marco Messina

luci Simone De Angelis

movimenti Francesco Manetti

assistente alle scene Domenico Riso 

aiuto regia Francesca Giolivo

production Brunella Giolivo

management Michele Mele

produzione stabilemobile

in collaborazione con l’Asilo – exasilofilangieri.it