IL CORPO SUSSURRANDO – trittico del corpo

Quando si entra a teatro ci si aspetta sempre di divertirsi, di rimanere impressionati dall’evento, di esserne coinvolti emotivamente. Non sempre però ai nostri tempi questo accade quando si ha a che fare con uno spettacolo di danza, disciplina che spesso viene proposta a livello dilettantistico e di cui si è purtroppo perso il valore artistico e culturale. Ebbene, giovedì 28 febbraio presso il Teatro Astra abbiamo potuto assistere a un nuovo appuntamento del cartellone Palcoscenico Danza 2019, rassegna diretta da Paolo Mohovich e dedicata alla danza contemporanea. Se siete tra coloro che hanno perso la concezione di cosa significa usare il proprio corpo per creare una vera e proprie opera d’arte, muovere il proprio corpo per trasmettere messaggi, usare lo spazio per produrre riflessioni … avreste dovuto esserci! Ritrovarsi a sognare ad occhi aperti, essere presenti nel momento in cui i performer attraverso la propria fisicità, la potenza e al contempo la loro delicatezza ci mostrano una storia, un oggetto immateriale, una sensazione. Rendere visibile una sensazione è forse uno dei fini più complessi e difficili che gli artisti di teatro hanno sempre cercato di raggiungere.

Sul palco del Teatro Astra, il Balletto Teatro di Torino, compagnia stabile fondata da Loredana Furno nel lontano 1977 e dall’anno scorso egregiamente diretta dalla danzatrice Viola Scaglione, ci ha offerto uno spettacolo di danza di alto contenuto artistico, ricco di sensazioni palpabili ed emozioni coinvolgenti. Il corpo sussurrando è un itinerario sulle potenzialità e le capacità del corpo di farsi parola, frase e infine discorso, un trittico potente non solo per la qualità degli studi dei diversi coreografi ma anche e soprattutto per la coscienza tecnica dei sei danzatori in scena che compongono l’ensemble artistico della compagnia.

Il trittico è stato aperto dalla coreografia Con Diviso della newyorkese Yin Yue, con cui il Balletto Teatro di Torino ha avuto il piacere di lavorato studiando il FoCo, una tecnica di danza contemporanea con forti influenze provenienti dalla tradizione della Mongolia. Il primo stepdella trilogia riflette su tutte quelle cose, azioni e intenzioni che possono separarci oppure unirci, mostrando come, a differenza delle aspettative, proprio ciò che ci attrae genera spesso separazione. Sostenuta dalla musica di Giovanni Sollima i danzatori si presentano con fisici statuari e movimenti seducenti. Spicca in questa apertura di serata la giovane danzatrice cremonese Lisa Mariani, formatasi a New York, e la sua capacità di rendersi ora parte del gruppo e del movimento corale, ora solista. In particolare, ci ha impressionato come, pur minuta di statura, Lisa riesce a elevarsi ed espandere il proprio corpo nello spazio, diventando una gigantessa dal forte impatto comunicativo.

La serata procede con Concept#1 per sei danzatori e un’arpa, ideazione e coreografia della direttrice Viola Scaglione che cerca di codificare un nuovo alfabeto dinamico per la propria compagnia. La base per questo nuovo e ricercato linguaggio risulta l’improvvisazione sonora che genera impulsi e reazioni nei corpi dei performer. Ogni danzatore agisce sulla scena ed esalta la propria creatività rispondendo alle musiche elettroniche accompagnate dalle note pizzicate all’arpa da Federica Magliano.

Chiude la serata Balera una coreografia di Andrea Costanzo Martini per sei danzatori, sei sedie e un grammofono. Dopo la libertà sensuale ed espressiva della prima parte della serata si giunge a un momento di perfetta sincronia del corpo di ballo che pur non esclude momenti solistici di esplorazione delle forme dalla danza, da quella idilliaca rappresentata dal balletto classico-accademico a quelle più istintive e terrene. Una danza ipnotica basata sulla ripetizione governata dal grammofono, che si rende personaggio catturando l’attenzione non solo dei danzatori ma anche del pubblico. Il giovane Andrea Costanzo Martini gioca con le capacità di ascolto dei performer e con la loro dote di sapersi muovere come un unico organismo.

Se si avevano dubbi sul futuro della danza e sulle sue capacità emozionali, espressive e comunicative, il Balletto Teatro di Torino non ne ha e ci ha mostrato in un’unica serata quanto sia importante conoscere il proprio corpo, abitarlo ed esplorarlo per poterlo connettere ai diversi stili e agli altri corpi che ci circondano per produrre non solo a una bella esecuzione ma anche per dar vita a un oggetto culturale dall’alto valore artistico.

DANZATORI BALLETTO TEATRO DI TORINO NADJA GUESEWELL, LISA MARIANI, VIOLA SCAGLIONE, FLAVIO FERRUZZI, HILLEL PERLMAN, EMANUELE PIRAS 

LIVE SET VITTORIO CAMPANELLA
ALL’ARPA FEDERICA MAGLIANO
DISEGNO LUCI DAVIDE RIGODANZA

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