Dopo El Ensayo, dal 18 al 23 Aprile, Principia chiude il ciclo delle performance di danza inserite nella stagione 2022/2023 del TPE.
Il regista e coreografo Alessio Maria Romano, attraverso i corpi di Mattéo Trutat e Francesca Linnea Ugolini, porta sul palco del Teatro Astra una delle più importanti opere del pensiero scientifico, in cui sono enunciate le leggi della dinamica e la legge di gravitazione universale.
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Trilogia delle macchine (Oblò / Mind the gap / Automated teller machine) – Stabilemobile/Giuseppe Stellato
Il Festival delle Colline prosegue con il suo undicesimo spettacolo prodotto dalla compagnia stabilemobile. Lo spazio scelto è la Fondazione Merz, dopo Danza Cieca di Virgilio Sieni messo in scena tra il 20 e il 21 di Ottobre, e non è un caso che ad occuparsene sia proprio un museo d’arte. Quello che il pubblico vedrà questa volta non saranno corpi, ma tre oggetti: una lavatrice, un distributore di snack e un bancomat ATM. Può davvero raccontare qualcosa un trittico del genere?
Continua la lettura di Trilogia delle macchine (Oblò / Mind the gap / Automated teller machine) – Stabilemobile/Giuseppe StellatoDANZA CIECA – VIRGILIO SIENI
Un incontro tra corpi complici
Tante sedioline, una accanto all’altra, delimitano uno spazio nel quale il pubblico viene subito inghiottito. Prendiamo posto. A disegnare l’ultimo segmento di questo cerchio sono Virgilio Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello: seduti con la schiena appoggiata al muro, ci osservano. Al centro scorgiamo un tappeto bianco fatto di cartone e, su di esso, due blocchi di argilla. I due danzatori si avvicinano e iniziano ad occupare lo spazio: attraverso i loro corpi modellano l’area circostante disegnando linee curve, segmenti spezzati e forme circolari. Si sfiorano, si sostengono, si guidano, si completano, insieme danzano.
Continua la lettura di DANZA CIECA – VIRGILIO SIENILA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE – ANDREA DE ROSA
Un teatro. Un sipario rosso sulla scena. Due luci.
Andrea De Rosa, ne La solitudine dei campi di cotone, ci pone già dall’inizio dello spettacolo davanti a un accadimento: due personaggi si incontrano nel mezzo di un cammino. Il cliente (Lino Musella) incontra il dealer (Federica Rossellini). Sulla strada del cliente, il cui ingresso avviene dalla platea, il dealer gli blocca la strada. Nasce così una riflessione sul commercio, sullo scambio, ma anche sul dare e sull’avere, sull’offrire e sul ricevere.
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Un uomo si alza all’improvviso da tavola, prende commiato dalla moglie ed esce per andare “laggiù”. Ha perso un figlio, anni prima, e “laggiù” è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. Non sa dove sta andando, e soprattutto non sa cosa troverà. Lascia che siano le gambe a condurlo, per giorni e notti gira intorno alla sua città e a poco a poco si unisce a lui una variegata serie di personaggi che vivono lo stesso dramma e lo stesso dolore. Questa è la storia e la trama dello spettacolo tratto dal libro di David Grossman, Caduto fuori dal tempo. Scritto nel 2011, il romanzo elabora la riflessione sulla perdita del suo secondogenito Uri, ucciso in missione da un missile anticarro sul fronte libanese nel 2006.

I numerosi personaggi presenti nel libro vengono tutti interpretati da Elena Bucci e Marco Sgrosso che incarnano più ruoli contemporaneamente: l’Uomo, la Donna, il Duca, una levatrice, un ciabattino e così via. Scelta forse discutibile, in quanto, nonostante l’evidente maestria e capacità attoriale dei due interpreti, non tutti questi ruoli si adattano al meglio a quella che è la predisposizione sia della Bucci che dello stesso Sgrosso. Elena Bucci è ad esempio perfetta come Scriba, incaricato dal Duca di prendere nota delle storie dei suoi sudditi che hanno perso i figli, meno nella parte della madre.

Lo spettacolo parte un po’ con scarsa spinta emotiva ma si sviluppa in un crescendo di sentimenti e di tensione grazie anche all’accompagnamento musicale dal vivo del fisarmonicista Simone Zanchini e ad un ampio uso della scenografia fatta non solo di molti oggetti e spazi ma soprattutto dall’utilizzo di proiezioni, luci e fumo in particolar modo nel finale. Grazie a queste tecniche scenografiche alla fine l’intensità del dramma di cui si fa carico il testo viene trasmessa anche allo spettatore ed è sicuramente di impatto, lasciando scosso chi guarda.
Irene Merendelli
dal testo di David Grossman edito in Italia da Mondadori / traduzione di Alessandra Shomroni / progetto, elaborazione drammaturgica e interpretazione Elena Bucci e Marco Sgrosso / regia Elena Bucci / con la collaborazione di Marco Sgrosso / musiche originali eseguite dal vivo alla fisarmonica Simone Zanchini / disegno luci Loredana Oddone / cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti / ideazione spazio scenico Elena Bucci, Giovanni Macis, Loredana Oddone / elementi di scena e costumi Elena Bucci e Marco Sgrosso / trucco e consulenza ai costumi Bruna Calvaresi / assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri / progetto a cura di Mismaonda / produzione Centro Teatrale Bresciano, TPE – Teatro Piemonte Europa e ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione / collaborazione artistica Le Belle Bandiere / spettacolo realizzato con il sostegno di NEXT 2021
ANOTHER ROUND FOR FIVE – CRISTIANA MORGANTI
Torniamo sempre in un punto della nostra storia personale nel quale ci siamo sentiti a nostro agio, per ricordare quello che è stato con spensieratezza, oppure facciamo visita ad un episodio di estremo malessere, in modo del tutto involontario, colpevoli quei ricordi che hanno causato un turbamento o un estremo piacere. Diverse tipologie di curve nel nostro cammino rettilineo.

LA MONACA DI MONZA
Tre personaggi. Due assassini e la loro vittima, oppure tutti e tre vittime.
Valter Malosti con un adattamento sul testo di Giovanni Testori porta in scena la storia di Marianna De Levya, la monaca di Monza.

Fedeli d’amore
Fedeli d’amore – Marco Martinelli/Ermanna Montanari
Al Teatro Astra è appena andato in scena Fedeli d’Amore, un “polittico in sette quadri” con la regia di Marco Martinelli e co-regia e interpretazione di Ermanna Montanari. Il polittico fa parte di un lavoro triennale dei due fondatori del Teatro delle Albe sul poeta de La Comedìa, che si concluderà nel 2021 con “Paradiso” – anno del settimo centenario della sua morte -.
In una fredda e nebbiosa alba ravennate del 1321, Dante Alighieri, in preda ad una febbre malarica, è assalito da visioni deliranti, sospeso fra la vita e la morte, fra l’inizio di una fine e una fine che non è una fine.
Continua la lettura di Fedeli d’amoreIL CASO W. – CLAUDIO MORGANTI
“Un uomo ingoiò una farfalla. Non mangiò per una settimana col timore di schiacciarla. Quell’uomo poi accoltellò la sua amante.”

Il caso W , arrivato al teatro Astra di Torino per la Stagione TPE 2019/2020, segna il grande ritorno sulle scene di una delle figure più importanti del panorama del teatro italiano contemporaneo: il Premio Ubu Claudio Morganti.
Con questo nuovo spettacolo Rita Frongia e Morganti tornano a lavorare sul Woyzeck di Buchner, prendendolo come spunto per creare un testo totalmente originale.
Continua la lettura di IL CASO W. – CLAUDIO MORGANTILo zoo di vetro – Leonardo Lidi
In un mare di polistirolo si trova una casa. Al suo interno, collocate in mezzo ad arredi di color pastello, una donna e una ragazza. Clown. A lato, una figura ignota ha il volto coperto da una scatola di cartone; rimarrà seduta in disparte per tutto il primo atto.
Entra un altro pagliaccio, ricorda un Pierrot. Si chiama Tom e racconta la sua storia. Le sue ultime parole animano le figure nella casa.
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