CONFINI/SCONFINAMENTI – PRESENTAZIONE DELLA 27ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLE COLLINE

Giovedì 30 giugno, nel suggestivo contesto della Fondazione Mertz, tra grandi spazi vuoti ed opere d’arte, il Festival delle colline torinesi ha presentato il programma della sua 27esima edizione, che si svolgerà dall’11 ottobre al 6 novembre 2022. Dalla scorsa edizione infatti, il festival è diventato un vero e proprio festival d’autunno, come ha rimarcato anche il direttore artistico Sergio Ariotti, durante la conferenza di presentazione

Il simbolo chiave di quest’edizione è l’opera Cultura=Capitale dell’artista cileno Alfredo Jaar, già molto familiare ai torinesi in quanto permanentemente esposta sulla facciata della biblioteca nazionale,  che rappresenta, nelle parole di Ariotti, un’equazione che “invita a pensare alla creatività artistica, al sapere, e dunque anche al teatro, come un bene condiviso dalla collettività”, rafforzando inoltre il legame tra arte contemporanea e performance teatrale che da sempre interessa il festival.

Prodotto in stretta collaborazione con il TPE, il festival è ancora una volta sintetizzato dal tema Confini/Sconfinamenti, un binomio che allude all’abbattimento di barriere in più di una chiave di lettura, dai confini geografici che vedono le fughe dei migranti a confini di tipo artistico-espressivi, intesi come generi e luoghi deputati che per natura il festival ambisce a mescolare.

Tra i pilastri centrali presenti nel programma di quest’edizione c’è la monografia d’artista, che l’anno scorso vedeva protagonista la Societas con tutta la famiglia Castellucci, e che quest’anno è invece dedicata ai Motus, il cui spettacolo Tutto Brucia aveva chiuso la scorsa edizione (ne parla Nina Mageri nel suo articolo ) . I Motus, presenza costante nella storia recente del festival, hanno all’attivo ben 17 spettacoli all’interno dell’evento, e con quest’edizione le loro partecipazioni ammonteranno a 23. Tra i nuovi lavori del gruppo vedremo You were nothing but wind, spettacolo che gira intorno alla figura di Ecuba e che va a legarsi tematicamente al già menzionato Tutto Brucia. Intervenendo alla conferenza, i fondatori della compagnia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che da sempre infondono nei loro lavori forti tematiche di impegno civile, hanno parlato di quello che può fare il teatro in ambito civile, e di come la presenza del corpo e il suo relazionarsi con il pubblico faccia del teatro un mezzo politico, punto di partenza di una riflessione su come comunicare e cambiare le cose.

Paese ospite di quest’anno sarà il Belgio, in particolar modo l’artista Mette Ingvartsen che con The Dancing Public presenterà una performance che ruota intorno alla festa danzata, al ballo come mania e come esplosione collettiva.

Tra le altre figure di quest’edizione vedremo ancora la Societas, la compagnia catalana El Conde De Torrefiel, le She She Pop, Virgilio Sieni, e il Teatro della tosse, che porterà in scena un copione di Fassbinder fortemente censurato per trent’anni.

Molti altri i nomi tra attori e performer, molte altre le iniziative e gli spettacoli degni di nota che per motivi di spazio non possiamo nominare, ma è indubbio che con questa presentazione il Festival delle colline si riafferma un evento rilevante nel panorama teatrale torinese e non solo torinese.

Per chi volesse vedere la presentazione nella sua interezza, potrà trovarla a questo link.

Qui il programma completo del festival.

Edoardo Perna

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