INSTRUMENT JAM | COMPAGNIA Zappalà Danza

23 GIUGNO 2021 | PALCOSCENICO DANZA – TEATRO ASTRA TORINO

Se ti senti fermo, vai in un qualche luogo. Una volta arrivato, aspetta. Ascolta per qualche minuto, e poi riparti. Se ti manca qualcosa, vai in un qualche luogo. Una volta arrivato, ascolta. Aspetta per qualche minuto e poi riparti. Se ti senti fermo e ti manca qualcosa nello stesso momento vai ad uno spettacolo di danza. Colmerai mancanze, e raggiungerai luoghi.

È successo questo mercoledì 23 giugno con l’esibizione della compagnia Zappalà Danza in occasione del festival Palcoscenico Danza al Teatro Astra di Torino. 

La performance era stata inserita dal direttore artistico Paolo Mohovic nella stagione 2020, ma per cause note a tutti è stata annullata. Fortunatamente, dopo un anno, abbiamo avuto la fortuna di poter assistere a questo lavoro di sintesi, che riunisce un filone coreografico formato da Instrument 1Instrument 2, e Instrument 3, rispettivamente dedicati a tre strumenti musicali della tradizione siciliana e non: i marranzani (scacciapensieri), i tamburi, e lo hang. 

Instrument jam, includendo tradizione e modernità, ci mostra una Sicilia tanto genuina e forte quanto fragile e compromessa. La scenografia è essenziale e meravigliosa: tre pareti bianche realizzate con un tessuto che riprende i disegni da “ricamo della nonna”, e alcuni fari di taglio. La scenografia è essenziale e meravigliosa: tre pareti bianche realizzate con un tessuto che riprende i disegni da “ricamo della nonna”, e alcuni fari di taglio.

Non ci si accorge subito, se non dalla voce, che i danzatori sono tutti uomini. Indossano un abito e un velo in testa di colore nero, e tacchi. La scelta di utilizzare come effetto di scena il fumo rende l’atmosfera molto spirituale e ci ingloba in un rituale fatto di camminate ritmate e voci che ripetono una sorta di mantra “Piulu Paulu”, storpiatura dell’incipit di una filastrocca siciliana. Una volta tolti i tacchi e indossato un abito color carne, la scena si trasforma per diventare spazio di duetti e momenti di gruppo accompagnati dagli strumenti che vengono suonati dal vivo dietro il fondale bianco e da cui si intravedono i corpi dei musicisti. 

ph Serena Nicoletti

Lo sguardo dei danzatori è molto spesso rivolto verso qualcosa che non sembra appartenere al luogo in cui siamo seduti, forse guardano la Sicilia da lontano mentre noi grazie a loro la possiamo osservare da vicino. Una Sicilia viva, irrazionale, calda, vigorosa. 

Voce e danza si intrecciano perfettamente, anche in un momento di sola conversazione tenuto al microfono da un danzatore, che ci parla di spagnolo e ci racconta di essere un corpo, ma anche uno strumento. La danza di Roberto Zappalà è leggibile, pulita, muscolare ma non meno morbida, e sporcata in alcuni momenti da un linguaggio legato ad una ricerca forse più intima, meno tecnica. 

Il messaggio inviato al pubblico arriva soprattutto grazie alla gestualità del quotidiano, una gestualità “all’italiana” che non possiamo ignorare, fatta di azioni che connotato e caratterizzano luoghi e culture, vite e usanze. 

Silvia Urbani

Credits

COREOGRAFIE E REGIA ROBERTO ZAPPALÀ 

MUSICA ORIGINALE (DAL VIVO) PUCCIO CASTROGIOVANNI 

DANZATORI ADRIANO COLETTA, ALBERTO GNOLA, ADRIANO POPOLO RUBBIO ROBERTO PROVENZANO, FERNANDO ROLDAN FERRER, SALVATORE ROMANIA, ERIK ZARCONE 

AI MARRANZANI (SCACCIAPENSIERI) PUCCIO CASTROGIOVANNI 

TAMBURI ARNALDO VACCA 

HANG SALVO FARRUGGIO 

TESTI DI NELLO CALABRÒ 

LUCI, SCENE E COSTUMI ROBERTO ZAPPALÀ  

MANAGEMENT VITTORIO STASI 

ASSISTENTE DI PRODUZIONE FEDERICA CINCOTTI 

UFFICIO STAMPA VERONICA PITEA 

INGEGNERE DEL SUONO GAETANO LEONARDI 

DIREZIONE TECNICA SAMMY TORRISI 

DIREZIONE GENERALE MARIA INGUSCIO
PRODUZIONE SCENARIO PUBBLICO – COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA – CENTRO NAZIONALE DI PRODUZIONE DELLA DANZA

LA COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA È SOSTENUTA DA MIBACT E REGIONE SICILIANA – ASSESSORATO TURISMO, SPORT E SPETTACOLO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *