XXX – PRESENTAZIONE DEL 30ESIMO FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI

Ormai un consueto ed importante appuntamento per la scena teatrale torinese, Il Festival Delle Colline compie quest’anno il suo terzo decennio di attività, confermandosi una presenza storica e un faro per il teatro contemporaneo, grazie al quale la città di Torino ha potuto assistere a lavori di compagnie locali e internazionali, abbracciando una pletora di generi che spaziano dal teatro di prosa alla performance più sperimentale. Anche stavolta la direzione del festival collabora in stretto contatto con il TPE e la Fondazione Merz, e proprio nei locali di quest’ultima ha avuto luogo giovedì 22 maggio la presentazione del nuovo programma a cura dei direttori artistici Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla.

Durante la conferenza hanno preso la parola diversi rappresentanti delle istituzioni che contribuiscono alla realizzazione del festival, tra cui Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Piemonte Dal Vivo e Teatro Stabile di Torino,  tutti congratulandosi per il traguardo raggiunto ed esprimendo profonda soddisfazione e affetto per questa “storia d’amore” che da trent’anni contribuisce al panorama culturale cittadino

Nel programma di questa 30esima edizione, che si terrà dall’8 ottobre al 3 novembre 2025, compaiono nomi ormai familiari per il pubblico abituale del festival, dalla compagnia catalana Agrupación Señor Serrano, che aprirà il festival con Historia del Amor, ai Motus, con il loro dittico Frankenstein (A Love Story)/ (A History of Hate), la cui prima parte era già andata in scena al Teatro Astra nella 28esima edizione del festival. Tornano anche i libanesi Lina Majdalanie e Rabih Mroué, Il Mulino di Amleto (che nel 2023 aveva portato in anteprima al festival lo spettacolo premio Ubu Come gli uccelli) e i Sotterraneo ( anche loro premio Ubu con L’angelo della storia portato al festival nel 2022).

Un totale di sedici lavori, tra cui si annoverano sette prime e un’anteprima della stagione TPE (iGirl dell’autrice irlandese Marina Carr, portato sulle scene da Federica Rosellini), tutti attraversati in un modo o nell’altro dal fil rouge della memoria, tema rappresentativo del festival da diverse edizioni.

Tra i luoghi deputati, oltre ai consueti Teatro Astra e Fondazione Merz, anche San Pietro in Vincoli, Le Roi Music Hall e, in via del tutto eccezionale, l’aula della camera del Museo del Risorgimento Italiano e l’aula magna del Palazzo degli Istituti Anatomici (la prima per Giacomo, una lettura di due discorsi di Matteotti interpretati da Elena Cotugno, la seconda per L’ispezione, uno studio su Emilio Salgari e Mario Carrara nel contesto della Torino del 1911, scritto da Aldo Salassa e Sergio Ariotti). 

Baluardo della manifestazione è il segno d’artista di Marzio Zorio: Moti umani, creato appositamente per i trent’anni del festival.

Qui il programma completo del festival.

Edoardo Perna

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