IO SONO INVISIBILE – COMPLESSO POLAR

“Chi sono io?” È la domanda che tutti noi ci facciamo nel corso della nostra esistenza, ed è l’interrogativo al centro di questo spettacolo che con semplicità esplora le fasi di crescita dell’individuo, dalla nascita fino alla maturità. In linea con il tratto più sperimentale del Fringe Festival, la rappresentazione è caratterizzata da un aspetto improvvisativo, dettato dall’interazione continua tra i disegni di Stefano Matteo Porro e la musica dal vivo di Matteo Boglietti e Matteo Cicolin.

Il disegno fornisce al pubblico la parte narrativa della messa in scena, mentre la musica si fa forza motrice dell’impeto dell’artista. Il tutto avviene in un continuo divenire con la musica che assume dei tratti demiurgici e generativi, sottolineati nei momenti di trasformazione più violenta da forti percussioni, che fanno vibrare il corpo dello spettatore come se anch’esso andasse incontro ad una metamorfosi diventando bambino, adolescente e adulto. Lo stesso artista figurativo agisce sul foglio, alterandolo continuamente, e facendo acquisire nuovi significati alla figura al centro della rappresentazione e a ciò che la circonda, con carta velina, strappando fogli, appallottolandoli, coprendoli di vernice con pennellate sempre più istintive e violente che caratterizzano volutamente l’intero aspetto figurativo, permettendo allo spettatore di concentrarsi sul significato più profondo che vuole essere trasmesso in questa continua trasformazione.

“Chi sono io?” Sono invisibile perché sono tutti. Ogni individuo nasce, cresce, vive e muore. È questo ciò che accomuna ogni essere umano. Con poche semplici parole viene esplorato il dramma interiore che accomuna chiunque: come si viene percepiti e come si è realmente. Ognuno anche senza stare su un palco mostra una versione di sé per farsi accettare dagli altri, ma solo con chi è in grado di vedere oltre quella pittura rossa si è veramente sé stessi. Il pubblico stesso viene chiamato in causa, ciascuno col proprio nome, diventando parte di quel nessuno disegnato dagli occhi enigmatici, che alla fine, potrebbe assumere le sembianze di chiunque.

Il Complesso Polar tra disegno, musica e un pizzico di recitazione, offre una visione di un teatro sperimentale con una modalità espressiva che lascia alla parola poco spazio per concentrarsi sulle immagini: mezzo di comunicazione particolarmente efficace, che nell’attualità di tutti i giorni è sempre più diffuso con le nuove e vecchie generazioni. Per il modo in cui si desidera essere visti, oggi si caricano su varie piattaforme social, che vanno da Facebook ai più recenti Instagram e TikTok, immagini e video per impressionare altre persone sul proprio valore come individui, le proprie capacità personali, o più banalmente economiche, stendendo un velo di vernice rossa che spesso nasconde o distorce ciò che veramente caratterizza la vera persona al di sotto. Per questo motivo, forse sarebbe meglio aver cura di ciò che si decide di mostrare, per evitare di fagocitare la nostra stessa identità e non riuscire a far più distinzione tra ciò che è reale e ciò che, per riprendere il titolo dello spettacolo, è Invisibile.

Linda Steur

Testi Stefano Pedro Porro, Matteo Boglietti, Matteo Cicolin
Disegni Stefano Pedro Porro
Musiche inedite Matteo Boglietti, Matteo Cicolin
Aiuto regia Giovanna Ginevra Stella

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