FEDRAH O LA SPIETÀ DELL’AMORE;– PICCOLA COMPAGNIA DELLA MAGNOLIA IN BILICO TRA SARAH KANE E GLI AGNELLI

Sul palco dell’OFF TOPIC, all’interno della stagione di Fertili Terreni Teatro va in scena FEDRAH o la spietà dell’amore. Un lavoro della Piccola Compagnia della Magnolia realizzato con la collaborazione di Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. La regia e il testo sono a firma di Michele di Mauro che recentemente abbiamo potuto apprezzare nei panni di Bottom nel Sogno di una notte di mezza estate al Teatro Carignano.
Sul palco Giorgia Cerruti veste i panni di Fedrah e il suo sodale Davide Giglio è un depresso e annoiato Ippolito; a loro si aggiunge Francesca Cassottana, una sexissima lasciva Strofe, figlia di Fedra di primo letto.

Ph. Elvis Flanella

La storia è nota a tutti: Fedra, regina di Atene e moglie di Teseo è scossa da una violentissima passione per il di lui figlio Ippolito, avuto da precedente unione con un’Amazzone. Il ragazzo, bello impossibile, (e frigidone) non ricambia. Fedra si uccide e per vendetta lascia un biglietto in cui accusa lppolito di stupro.
Il mito da molti è stato rimaneggiato. Infatti le matrici di questa FEDRA sono molteplici: la penna di Di Mauro attinge ovviamente a Euripide e Racine; ma prende a piene mani anche dalla drammaturgia contemporanea, vi sono infatti tracce di Kae Tempest, anche se il debito più grosso questo spettacolo lo ha con Sarah Kane, da qui l’acca del titolo. Suo è infatti il personaggio di Strofe, che non compare in precedenti versioni.

Ph. Elvis Flanella

Ne vien fuori un bric-à-brac molto pop e tanto barocco (solo Giorgia Cerruti veste abiti d’epoca con parrucca e rossetto; la Lolita-Strofe invece si presenta in mutande) ricco di rimandi e citazioni. Se il riferimento nazionale di Kane è la Londra di Margaret Thatcher, qui l’aggancio con la realtà a noi contemporanea è la famiglia Agnelli: Fedrah s’innamora di Ippolito – Lapo votato al sesso per noia e all’autodistruzione. Lo spettacolo è una giostra che trasporta lo spettatore in un mondo schizzofrenico in cui si ibridano (non sempre in maniera ugualmente felice) sacro e profano, archetipo e racconto che rimanda alla realtà.
Tra gli attori si distingue Giorgia Cerruti, che in quest’ultimo lavoro tira fuori una vena di debolezza umana che lo spettatore che segue la Piccola compagnia della Magnolia ancora non conosceva. (In 1983 BUTTERFLY per esempio vestiva panni maschili) Un lavoro da seguire, anche se le repliche non potranno che migliorarlo.

Ph. Elvis Flanella

Giuseppe Rabita

Elaborazione drammaturgica e regia
Michele Di Mauro
con
Giorgia Cerruti
Francesca Cassottana
Davide Giglio
Orizzonti sonori
Guglielmo Diana
Scene e luci
Lucio Diana
Tecnico luci
Marco Ferrero
Immagini, suoni, parole e sinapsiche verticali
Elvis Flanella
Assistente alla regia
Alessandro Persichella
Realizzazione scenotecnica
Maurizio Fo
Organizzazione/Produzione
Angelo Pastore
Segretaria di Compagnia
Emanuela Faiazza

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