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“IL RE ANARCHICO E I FUORILEGGE DI VERSAILLES” PAOLO ROSSI

Il comico e cantautore Paolo Rossi nel Re anarchico e i fuori legge di Versailles indossa i panni di un Molière capocomico alla guida della sua compagnia in viaggio su una carovana diretta a Versailles: il presente viaggia verso il passato attualizzandolo.

L’attore prende spesso di mira “i potenti” d’oggi così come astutamente fece Molière nelle sue commedie. Paolo Rossi ironizza sul nostro presente alludendo ripetutamente ad alcuni i vizi sociali (la virale fruizione passiva di Netflix), così come Molière tentò di rappresentare criticamente numerosi “tipi sociali” (l’avaro, il misantropo, il Don Giovanni donnaiolo) sulla scena.
Inoltre il comico mantiene la caratterizzazione psicologica dei personaggi tipica in Molière: ciascun attore sul palco è guidato nelle azioni fisiche e nell’espressione verbale da una definita interiorità propria del ruolo ricoperto, processo analogo a ciò che avviene nella vita.

Paolo Rossi definisce il suo teatro “teatro all’improvviso”: recitare seguendo un canovaccio guida esercitandosi, in una situazione protetta, alla recita quotidiana.
Il convoglio racchiuso nel teatro rivela perciò il suo essere teatrale e, nell’esserlo, essere quindi un laboratorio di vita.

Il viaggio verso Versailles è inserito in una dimensione onirica sostenuta nella messa in scena da momenti musicali in cui lo spettatore è cullato dalle melodie e dai movimenti, a volte sinuosi a volte buffi, dei personaggi in scena.
Anche questa scelta riconferma la fedeltà di Rossi a Molière che spesso fu costretto a scrivere commedie-balletto per compiacere i gusti del re.

Inoltre il comico affida ad una delle sue attrici la maschera del dottore, in questa caso dottoressa, riprendendo la diffusa ossessione di Molière nei confronti della medicina e dei medici che hanno il solo scopo di “far fruttare la malattia con la frode, con l’inganno”.
Probabilmente la critica ai medici racchiude la visione pessimistica di Molierè verso la società composta d’esseri umani illusi, ad esempio, di potersi affidare ad un professionista in caso di malattia, interessato invece a guadagnare e non a guarirli.

Le affinità tra la modalità d’uso espressivo del teatro di Molière e quella di Paolo Rossi emergono gradualmente durante il viaggio della carovana.

La compagnia sospesa nel sogno di Paolo Rossi è lontana dalla realtà, i personaggi-attori sono impegnati nelle prove di vita guidati dal loro capo-comico che acutamente osserva il mondo e criticamente comunica le sue conclusioni.

REGIA PAOLO ROSSI
CON PAOLO ROSSI, MARCO RIPOLDI, RENATO AVALLONE, MARIANNA FOLLI, CHIARA TOMEI, FRANCESCA ASTREI, CATERINA GABANELLA
MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO DA EMANUELE DELL’AQUILA E ALEX ORCIARI
LUCI JACOPO GUSSONI
FONICA CARLO FERRARA